Consiglio Comunale l’intervento d’inizio seduta della Consigliera Mirka Cocconcelli

Consiglio comunale, l’intervento d’inizio seduta della consigliera Mirka Cocconcelli

Di seguito, l’intervento d’inizio seduta della consigliera Mirka Cocconcelli (Lega Nord).

“No alla solidarietà di rito, serve status Pubblico Ufficiale e pene più severe per chi aggredisce Sanitari.
L’ultimo sondaggio Anaao condotto a maggio 2018, su un campione di 1.280 medici di tutte le specialità, denunciò che il 65% dei Medici era stato vittima di aggressioni, di questi il 66,19% riferiva aggressioni verbali mentre il 33,81% aggressioni fisiche. Sono oltre 3.000 i casi di aggressioni a medici e infermieri ogni anno, 2 su 3 sono donne e sono solo 1.200 le aggressioni/infortuni denunciati all’Inail.
La spirale di violenza non accenna a diminuire, lo dimostra l’ennesima aggressione nei confronti di una dottoressa presa a pugni al Maggiore e le violenze vengono ormai accettate, con estrema rassegnazione, come eventi ineluttabili.
C’è bisogno di ripristinare serenità negli operatori sanitari perché essi non hanno colpa, se i Pronto soccorso sono diventati gironi danteschi, dove il paziente è costretto a interminabili attese in spazi angusti, dove si viene curati in base a tempari, dove i medici sono stressati dalle carenze di organico e straordinari non pagati, dove è obbligatorio attenersi a standard di spesa predefiniti, a procedure EBM impersonali e quindi fallaci, dove impera la più bieca burocrazia che, mescolata al dolore ed alla sofferenza, generano esplosioni di violenza nei confronti degli operatori sanitari che, pur non essendo i diretti responsabili dello sfascio, sono gli unici interlocutori su cui scaricare la propria rabbia.
Ogni volta che si verificano casi di violenza scatta immancabile l’inutile e beffarda solidarietà, ma non vengono mai e dico mai, adottati provvedimenti concreti ed è palese l’assenza delle amministrazioni e istituzioni, sorde a qualsiasi richiesta. Il Medico è lasciato solo, a combattere in prima linea, nell’ignavia assoluta dei Direttori Generali. Iniziamo a potenziare il personale di Pronto soccorso, iniziamo ad istituire degli steward che informino i pazienti, sui tempi di attesa e sulle motivazioni delle stesse, iniziamo a trasmettere video che illustrino il lavoro dei medici nei Pronto soccorso.
La sterile solidarietà di rito non serve a nessuno, anzi mi irrita. Servono fatti perché la situazione è diventata ingestibile ed io non mi chiedo se si verificherà un’altra aggressione, ma quando e dove si verificherà e se sarà necessario il morto per attivare contromisure da parte dei Direttori Generali.

La responsabilità della salvaguardia della sicurezza degli operatori nei luoghi di lavoro è in capo ai Direttori Generali che devono attuare tutte le procedure idonee affinché, si possa curare ed essere curati in totale sicurezza.
La Sentenza della Cassazione n. 4012 del 1998 ha ribadito che il Datore di Lavoro è il destinatario privilegiato del dovere di sicurezza ed ha l’obbligo di osservare non solo le norme specifiche dettate dalla legislazione vigente (all’epoca 626/94, oggi D.Lgs 81/2008), ma anche le norme di prudenza, diligenza e perizia, in relazione alla concreta pericolosità del lavoro (Aggressioni e Violenze), tenendo conto sia dei rischi collegati alla prestazione lavorativa intrinseca (rischi safety), sia di quelli derivati da cause cosiddette esogene (rischi security).
Anche la legge 81/08 ribadisce che la responsabilità della salvaguardia degli operatori è in carico ai datori di lavoro, concetto ribadito dalla circolare ministeriale n. 3 del 12 ottobre 2017 che esplicita chiaramente che il datore di lavoro deve porre in sicurezza tutti gli operatori, con ammende penali ed economiche importanti, se non vi si attiene (Regol. 33/2009).
Iniziamo ad attribuire al medico in servizio lo status di Pubblico Ufficiale nell’esercizio delle proprie funzioni e la conseguente procedibilità d’ufficio nei confronti degli aggressori eliminando, tra l’altro, il fatto che la vittima sporga querela.
Il 25 giugno 2018, in Commissione sanità del Senato, il leghista Gianfranco Rufa aveva presentato un emendamento che interveniva sul Codice Penale stabilendo che le pene oggi previste per episodi di violenza contro i Pubblici Ufficiali in servizio durante le manifestazioni sportive, fossero applicate anche in caso di violenza contro gli Operatori Sanitari. Pene che variano da un minimo di 4 a 16 anni di reclusione, secondo la gravità della lesione provocata, poi il Governo è caduto.
(Legislatura 18ª – 12ª Commissione permanente – Resoconto sommario n. 86 del 25/06/2019 emendamenti al disegno di legge N. 867 Art. 1 1.200, Relatore Gianfranco Rufa, Lega,commissione Igiene e Sanità al Senato,IL TESTO Al comma 1, secondo periodo, dopo le parole: “dei Ministeri dell’interno”, sono inserite le seguenti: “, della difesa, “. 1.0.100. Dopo l’articolo è inserito il seguente: “Art. 1-bis Modifica all’articolo 583-quater del codice penale) 1. All’articolo 583-quater del codice penale aggiungere il seguente comma: La stessa pena si applica in caso di lesioni personali cagionate a personale esercente la professione sanitaria o a incaricati di pubblico servizio, nell’atto o a causa dell’adempimento delle funzioni o del servizio presso strutture sanitarie pubbliche o private accreditate. )
L’11 settembre 2018 il Deputato leghista Piastra presentò una ulteriore proposta di legge, insieme al Capogruppo alla Camera, Riccardo Molinari e al Capogruppo in Commissione Affari Sociali, Massimiliano Panizzut, inerente l’introduzione di nuovi deterrenti normativi, ossia venivano aggiunte aggravanti, all’articolo 61 del Codice di Procedura Penale per chi aggredisce il personale ausiliario in qualità di Pubblici Ufficiali, nell’esercizio delle proprie funzioni, all’interno delle strutture sanitarie. (Piastra, Lega: “Proposte concrete per porre fine al fenomeno” )
Non possiamo più attendere i tempi della politica; è ora che si agisca subito per evitare che gli ospedali diventino campi di battaglia dove il personale sanitario sia l’unico capro espiatorio su cui scaricare una violenza assolutamente gratuita”.

Leggi il comunicato online e scarica gli eventuali allegati

 

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