Comunicato Stampa Cons. Mirka Cocconcelli Gruppo Lega – “Martiri, non eroi!”

COMUNICATO STAMPA

Cons. Mirka Cocconcelli Gruppo Lega – “Martiri, non eroi!”

Intervento di inizio seduta e OdG della Consigliera Dr.ssa Mirka Cocconcelli –
Seduta Consiglio comunale del 4 Maggio 2020

L’emergenza Covid, estesa a tutta Italia, ha determinato decine di migliaia di morti sia fra i cittadini che fra gli Operatori Sanitari e sono più di 28.000 gli Operatori Sanitari contagiati sul lavoro dal Sars Cov 2 denunciati all’Inail, tra la fine di Febbraio e lo scorso 21 Aprile. Il 45,7% riguarda la categoria dei “Tecnici della salute”, che comprende Infermieri e Fisioterapisti, seguita da quella degli Operatori Socio-Sanitari (18,9%), dei Medici (14,2%), degli Operatori Socio-Assistenziali (6,2%) e dal personale non qualificato nei Servizi Sanitari e di istruzione (4,6%) (Primo report, denunciato dal presidente dell’Inail, Franco Bettoni, 30/04/2020).

Analizzando la Spoon River del Personale Sanitario che si è contagiato ed è deceduto per curare questa pandemia,  colgo l’occasione per alcune riflessioni inerenti la retorica dell’eroismo dei sanitari.

ASSEGNANDO la patente di eroi agli Operatori Sanitari, si demanda implicitamente, a loro, di immolarsi per il bene comune  e,  sicuramente, quando la pandemia sarà finita, ci si dimenticherà delle condizioni di lavoro gravose in cui sono costretti ad operare, dei turni di guardia massacranti,  dei tagli ai posti letto subiti negli ultimi  decenni, della cronica carenza di personale, della chiusura dei piccoli Ospedali, in nome esclusivamente di una perversa logica aziendalistica.

Il COVID-19 ha evidenziato due  concetti:
1) la Sanità è un settore strategico da finanziare e non da tagliare indiscriminatamente, come è stato fatto negli ultimi decenni;
2) la Sanità italiana, povera finanziariamente, è ricchissima nel “capitale umano”, rappresentato dalle donne e  dagli uomini che esercitano la nobile professione di cura e assistenza alla persona malata, anziana e/o disabile.

Le Istituzioni ed i cittadini devono capire che il vero valore aggiunto è il capitale umano, le donne e gli uomini in divisa bianca/verde/azzurra  che costituiscono il motore stesso della Sanità italiana, non solo per lo spirito di sacrificio dimostrato in questi mesi, ma anche e soprattutto, per il grande patrimonio di umanità e conoscenza messo a disposizione della cittadinanza.

La maggior parte degli Operatori Sanitari rifiuta l’etichetta di “eroi”  ed in questo rifiuto c’è la richiesta di essere considerati per quello che sono, ossia uomini e donne comuni, che hanno scelto un mestiere entusiasmante ma difficile e paragonarli a figure mitologiche disposte a gesti eccezionali non solo è insulsa retorica, ma sottintende l’ipocrita idea che, per salvare se stessi, sia giusto che altri si immolino.

Non permetterò che gli Operatori Sanitari vengano strumentalizzati dai cosiddetti “pseudoscienziati da salotto”, in continua passerella mediatica,  che il malato lo hanno visto solo dipinto e che continuano ad autoincensarsi, autoproclamandosi inutili rappresentanti di quell’eroismo che, seppur esistesse, loro non ne farebbero parte.

Non è obbligatorio, né necessario essere eroi, invece  è indispensabile esercitare l’ars medica, tutti i giorni, silenziosamente, come abbiamo sempre fatto e vorremmo che ci si ricordasse di noi concretamente, quando questa pandemia sarà finita, perché non siamo eroi, non vogliamo medaglie, ma riconoscimenti dei nostri diritti, rispetto e considerazione per il lavoro svolto.

Abbiamo un obbligo morale, dinanzi alle migliaia di cittadini contagiati e morti, dinanzi alla generosità dimostrata da tutto il nostro comparto sanitario, dinanzi ai loro sacrifici, sapendo che nessun sanitario sta combattendo una guerra, ma sta applicando un metodo scientifico per debellare questa pandemia e che, per curare una malattia non si utilizzano cannoni o fucili, ma farmaci e vaccini ed è indispensabile possedere doti di:” Tenacia, coraggio, umiltà, solidarietà, perizia, prudenza e “, concetti antichi di secoli, riassunti nel Giuramento d’Ippocrate e confermati dal nostro Codice Deontologico.

Per questo presento un Ordine del giorno in cui chiedo che  venga intitolata una Via, una Piazza od un luogo pubblico in grado di fissare per sempre il ricordo dei tanti Medici, Infermieri, Operatori Socio-Sanitari, Farmacisti, Biologi, tutti gli Operatori del Settore tecnico-sanitario e Volontari che si sono impegnati quotidianamente e sono deceduti mentre prestavano la propria opera, durante questa pandemia, al fine di onorarne  il sacrificio  e come segno di imperitura gratitudine e riconoscenza della città di Bologna.

Condividi su facebook
Condividi l'articolo su Facebook
Condividi su twitter
Condividi l'articolo su Twitter

ricerca in corso ...