L’ENPAM E LA MAGIA

 

L’ ENPAM e la magia…

 

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Franco Picchi

 

Pietrasanta, Italia

 

13 apr 2017 — Egregi Colleghi,avete presente il ritornello ” i CDO non hanno prodotto perdite”?
Eppure ENPAM continua a promuovere cause con richieste di risarcimento per centinaia di milioni di  Euro.
La magia della contabilità delle casse previdenziali e la mancanza di informazioni nei bilanci ENPAM…
Dal bilancio del gruppo Intesa San Paolo 2016, PAG 401:”Causa ENPAM – Nel giugno 2015 ENPAM ha citato dinanzi al Tribunale di Milano la Cassa di Risparmio di Firenze, unitamente ad altri soggetti fra cui JP Morgan Chase & Co e BNP Paribas.
Le contestazioni di ENPAM riguardano l’emissione e la negoziazione (nel corso del 2005) di alcuni prodotti finanziari complessi denominati “JP Morgan 69.000.000” e “JP Morgan 5.000.000”, nonché la successiva “permuta” (avvenuta in data 26 maggio 2006) di tali prodotti con altri analoghi denominati “CLN Corsair 74.000.000”, poi “ristrutturati” nel 2009 e nel 2010. In particolare, questi ultimi prodotti erano delle credit linked notes, vale a dire titoli il cui rimborso del capitale a scadenza era legato al rischio di credito relativo ad una tranche di un CDO sintetico. A causa dei default che hanno colpito il portafoglio del CDO, l’investimento avrebbe fatto registrare le rilevanti perdite di cui viene chiesto il risarcimento.
Nell’atto di citazione ENPAM ha presentato diverse domande di accertamento e di condanna, fondate su distinti titoli giuridici (tra cui responsabilità contrattuale e extracontrattuale e violazione degli artt. 23, 24 e 30 TUF). Tra l’altro ha chiesto di condannare i convenuti alla restituzione di un importo “pari a Euro 222.209.776,71 oltre interessi e al maggior danno, nonché al risarcimento del danno da liquidarsi in via equitativa ex art. 1226 cod. civ.”; in tale ambito la parte riferibile alla posizione della Cassa dovrebbe
essere pari a 103.806.716 euro (oltre a interessi e al preteso “maggior danno”); la Cassa di Risparmio di Firenze è stata citata in quanto cessionaria della succursale italiana della Cortal Consors S.A. (poi
incorporata da BNP Paribas), che aveva prestato ad ENPAM i servizi di investimento nel cui ambito erano stati sottoscritti i titoli oggetto di causa.
La Cassa in via preliminare ha sollevato diverse eccezioni (fra cui il difetto di legittimazione passiva della Cassa e la prescrizione delle azioni proposte) e nel merito ha rilevato, tra l’altro, l’inapplicabilità delle norme del TUF indicate da ENPAM e la mancata prova del danno; inoltre ha contestato la quantificazione del danno fatta da ENPAM e, in subordine, il suo concorso nella causazione del danno stesso. Per il caso in cui fosse condannata, la Cassa ha chiesto di accertare la sua quota interna di responsabilità rispetto a quelle degli altri convenuti e condannare questi ultimi a tenerla manlevata per quanto dovesse essere condannata a pagare in eccedenza rispetto alla propria quota di responsabilità, nonché di condannare BNP Paribas a tenere la Cassa manlevata da quanto essa dovesse essere condannata a pagare a ENPAM.
Dopo alcuni passaggi procedurali, la nuova prima udienza del giudizio è fissata a marzo 2017.
Allo stato non è possibile esprimere una valutazione attendibile sul rischio insito nel giudizio in quanto esso è ancora nella
fase iniziale.”
Saluti a tutti Franco Picchi
Pietrasanta Lu

 

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